di Alejandro Jodorowsky traduzione di Antonio Bertoli
con Valentina Picello, Francesco Brandi, Loris Fabiani, Francesco Sferrazza Papa e con i DUPERDU (Marta Maria Marangoni e Fabio Wolf, autori e interpreti delle canzoni originali) e altri in via di definizione
regia e spazio scenico Fabio Cherstich costumi Gianluca Sbicca
produzione Teatro Franco Parenti Spettacolo vincitore NEXT – Laboratorio delle idee per la produzione e la distribuzione dello spettacolo dal vivo lombardo – Edizione 2016/2017
giovedì 26 Settembre h 20:30
venerdì 27 Settembre h 21:00
sabato 28 Settembre h 20:00
domenica 29 Settembre h 16:45
martedì 1 Ottobre h 19:30
mercoledì 2 Ottobre h 20:15
SALA 3
Visto da Adelio Rigamonti al Teatro Franco Parenti il 19 settembre 2019
OPERA PANICA - CABARET TRAGICO
AL PARENTI UN’OPERA PANICA CHE LIEVITA
Avevo già avuto modo di vedere e apprezzare il cabaret tragico di Opera panica di Alejandro Jodorowsky tempo fa, sempre al Teatro Franco Parenti, come spettatore, infatti la recensione fu redatta per la nostra testata da Claudia Pinelli. Il rivederlo mi ha confermato nel mio giudizio generale di allora: Opera panica è visionaria, surreale, cinica, folle col suo pastiche di selezionate piccole piéces, ma è alla fine decisamente gradevole e intelligente.
Il regista Cherstich confeziona e propone una scatola dai congegni, in questa edizione, veramente perfetti fin dall’inizio quando l’eccellente Loris Fabiani, attraverso un vetro deformante, recita un prologo che subito immette lo spettatore in una dimensione assurda o, per far riferimento al titolo, panica. Una dimensione che avvolge il pubblico per tutto lo spettacolo nel susseguirsi di sketch , brevi e immediati o lunghi che siano, assolutamente senza pause. Tutti gli sketch sono alti e ben costruiti a testimoniare l’assoluta genialità dell’autore cileno naturalizzato francese. Sarebbero da citare tutti, perché in ognuno vi è un qualcosa di apprezzabile. La cattiveria cinica che si ritrova in il padrone e i suoi servi o nell’esemplare e quasi perversa Cena di famiglia la si può percepire quasi fisicamente.
Ho volutamente indicato due episodi in cui sono presenti tutti gli attori dello splendido cast al quale l’inserimento di Francesco Brandi conferisce un quid in più di distaccato surrealismo. Sempre perfetti Loris Fabiani e Francesco Sferrazza Papa anche a tener dietro a una scatenata e esplosiva Valentina Picello. Da sottolineare anche la felice operazione del regista Fabio Cherstich d’aver maggiormente valorizzato i musici cantattori Duperdu (Marta Marangoni, dalla duttile vocalità e l’istrionico Fabio Wolf) che con bravura e mestiere si incernierano maggiormente, rispetto alla scorsa edizione, nel resto del gruppo e superando il vecchio limite di essere quasi solo una sorta di collante tra un episodo e l’altro.
Considerato quanto sia lievitato lo spettacolo cresce l’attesa di vedere la seconda parte di Opera Panica che sarà proposta nel prossimo aprile. Per ora consiglio di non perdere questo godibilissimo cabaret tragico.
Adelio Rigamonti
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